Quale conviene davvero?
Molti imprenditori scelgono la forma societaria all’inizio dell’attività senza sapere davvero quanto questa scelta influenzerà la fiscalità, la contribuzione, la gestione e perfino i rapporti con le banche.
Tuttavia, la differenza tra aprire una SNC o una SRL può avere un peso fiscale molto importante.
Vediamo perché.
1. SNC: semplice ma rischiosa
La Società in Nome Collettivo (SNC) è spesso scelta per la sua semplicità e i costi iniziali contenuti, nonché per la possibilità di avere una gestione più snella del conto corrente bancario.
Tuttavia:
- I soci rispondono illimitatamente e solidalmente con il proprio patrimonio personale;
- L’utile aziendale viene attribuito e tassato direttamente in capo al singolo socio, indipendentemente dalla effettiva distribuzione;
- Il carico IRPEF del socio può arrivare anche al 43%, a seconda dello scaglione di reddito, più i contributi INPS.
Dunque, su 100.000 euro di utile, il socio potrebbe ritrovarsi con un pesante carico personale, sia a livello fiscale, che contributivo.
2. SRL: struttura più solida, flessibilità fiscale
La Società a Responsabilità Limitata (SRL) è invece un soggetto autonomo:
- Il reddito d’impresa è tassato al 24% di IRES più IRAP.
- Il socio può prelevare compensi in modo flessibile: sotto forma di dividendi assoggettati al 26% di ritenuta fissa o di compensi amministratore attratti da contribuzione INPS e da imposizione IRPEF;
- Patrimonio personale separato da quello aziendale;
- Ottima per accedere a bandi, finanziamenti e fondi per startup;
Conclusione
Non esiste la forma giuridica perfetta per tutti: è fondamentale sceglierla considerando diversi aspetti, tra i quali la fase di sviluppo aziendale.
Il consiglio, dunque, è scegliere in base ad una precisa strategia, anziché in base alla semplicità degli adempimenti.
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